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Editore: Kipple Officina Libraria

Collana: K_Noir

Data di pubblicazione: Marzo 2016

Pagine: 225

Formato: Copertina flessibile

Prezzo di copertina: 15 €

Ebook: 1,99 €

 


31 Ottobre. Tempo di “dolcetto o scherzetto”…oppure di libri dell’orrore. Direi che per i veterani è preferibile la seconda alternativa, anche perché il mio consiglio di lettura per l’occasione non è adatto a un pubblico di sbarbatelli

In questa notte weird munitevi di una lampada e posizionatela sul comodino. Lasciate spento il resto delle luci. Mettetevi comodi e prendete in mano il libro che vi terrà compagnia. Magari proprio quello che sto per presentarvi.

L’autrice che vi propongo è la statunitense Lisa Mannetti. Vive a New York in un’abitazione vecchia di cent’anni con la sola compagnia di due gatti: Harry Houdini e Theo. Già questa premessa dovrebbe farvi salire l’acquolina in bocca.

un-halloween-a-fall-riverLisa Mannetti gode di notevole fama all’estero. E’ arrivata finalista al Bram Stoker Awards per ben quattro volte, mentre ha vinto il This Is Horror Award 2015 nella categoria “Novella Of The Year” con The Box Jumper. In italiano di suo potete recuperare anche il racconto 1925: Un Halloween a Fall River, edito da Delos Digital, finalista al Premio Bram Stoker 2010.

Torture sottili (The Gentling Box, 2008) è il romanzo che è valso all’autrice il Bram Stoker Awards nel 2009. Grazie all’editore Kipple Officina Libraria il testo viene pubblicato per la prima volta in Italia a marzo di quest’anno, godendo dell’impeccabile traduzione di Luigi Musolino.

La vicenda è ambientata tra Romania e Bulgaria, nel 1865. Gli zingari hanno ottenuto da pochi anni l’emancipazione dallo schiavismo che li ha vessati sin dal Medioevo, nonostante i pregiudizi sul loro conto restano un tabu tutt’altro che superato. Infatti sono costretti a vivere nelle periferie dei centri abitati, accampati in carrozzoni malandati. In una di queste comunità vivono Imre e Mimi, una giovane coppia costretta a fare i conti con una tremenda presenza, Anyeta. Essa è una strega, nonché madre di Mimi, temuta da tutti i membri della comunità per via dei suoi atti perversi quanto macabri. Ora che è morta però il suo spirito continua a tormentare i vivi, inducendoli a reclamare un artefatto magico, noto come “la mano del morto”, così da poterne possedere il corpo e assicurarsi l’immortalità.

hand-of-death-jpgChi possiede la mano del morto porta guarigione. Chi possiede la mano del morto genera distruzione. Chi possiede la mano del morto può prendere una vita o restituirla”.

Ha inizio una terrificante giostra sadica, nel corso della quale Anyeta fa leva sulle paure più recondite delle sue vittime fino a spezzarne la volontà e subentrare con il proprio spirito immondo. La sete di potere della strega non conosce limiti, arrivando a sottomettere anche la figlia Mimi. Imre ha la sfortuna di dover subire lo scatenarsi di tali forze diaboliche, con l’ingrato ruolo di spettatore passivo, costretto all’impotenza nonostante le persone a lui più care vengano distrutte inesorabilmente dall’interno. Erose da un male inarrestabile.

L’unica soluzione efficace, apparentemente, è l’ammansitore. Uno strumento di cuoio, legno e ferro – pensato inizialmente per i cavalli – che si colloca sulla testa del soggetto come una corona, per poi trapanarne il cranio così da annullare definitivamente la sua mente. In tal modo la strega non trova nessun appiglio senziente su cui instaurare la possessione, ritrovandosi a conti fatti dentro un guscio di carne vuota, inutile. Ma se le persone da ammansire sono quelle che si amano allora tale ancora di salvezza risulta una soluzione ardua da mettere in pratica. Imre lo sa bene, perché saranno innumerevoli i macigni di cui dovrà farsi carico la sua coscienza, vessata dal travolgente ritorno di un amore passato, dallo sgretolamento del suo presente e dalla minaccia che incombe sul futuro della sua famiglia, l’unica speranza su cui può ancora contare, ovvero la figlia Lenore.

witchUno dei più grandi pregi dell’autrice è proprio la resa dei personaggi, scandagliati fin nel profondo tanto da far palpitare costantemente il cuore del lettore per le loro sorti appese a un filo. A questo si aggiunge una ricostruzione storica ricca di dettagli, dove le consuetudini quotidiane convivono con le superstizioni più tetre di una cultura in bilico tra sacro e profano. Il tutto delinea un’atmosfera tetra, malsana, insudiciata da scene di esplicito orrore e sadica lussuria. La traduzione di Luigi Musolino restituisce in tutto il suo dissacrante splendore la tagliente e mordace prosa della Mannetti.

Torture sottili vi catapulterà in un nero vortice ad alta tensione, dove le multi sfaccettature dell’orrore vi strizzeranno lo stomaco e scuoteranno il cervello, imprimendosi in esso per via della loro scioccante e realistica resa. Davvero un romanzo degno di nota, per palati esigenti e propensi a trangugiare piatti dal sapore forte, deciso.

Se invece siete palati da dolcetti (o scherzetti) fa niente, vi auguro in ogni caso buon Halloween.


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